Mentre questo governo è impegnato nella lotta ai dossieraggi e nelle diatribe sulle nomine ministeriali, si sta consumando, nella più totale indifferenza dei media e della politica, il dramma di centinaia e centinaia di consumatori - debitori esecutati aggrediti dalle varie società operanti nell'opaco mercato delle cessioni dei crediti pro-soluto in blocco ex art. 58 dpr n. 385/1993 e L. 130/1999, con compressione pressochè totale del diritto costituzionale di difesa.
Tale opacità è favorita dal famigerato PNRR e dall'ossessione dei politici a rispettare gli assurdi diktat della U.E.(recepiti senza colpo ferire dai nostri governanti privi di attributi.. con la famigerata "Riforma Cartabia" e nel silenzio imbarazzato della classe forense), che hanno imposto la riduzione entro il giugno 2026 della durata delle procedure esecutive immobiliari e del 90% delle cause civili pendenti al 31.12.2022, con sostanziale soppressione della possiblità di sospensione delle stesse esecuzioni e con l'esito pressochè scontato delle opposizioni, ad eccezione di qualche lodevole, ma rara, voce di dissenso da parte della giurisprudenza soprattutto delle corti di merito (reperibile sull'ottimo sito web: www.ilcaso.it ).
Le conseguenze di queste disposizioni sono in taluni casi paradossali: si segnalano ad esempio le vendite immobiliari portate a termine "a prescindere" con il rigetto di opposizioni magari fondate nel merito, con il risultato di vendite all'asta di immobili adibiti a prima casa e occupati (magari da persone anziane e malati) acquistati all'incanto, magari da cittadini extracomunitari "integrati", se del caso approfittando delle linee di credito messe generosamente a disposizione da banche nazionali e internazionali, "in nome del "politicamente corretto" e dell'integrazione.
Ci stiamo scavando la fossa con le nostre mani!